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Il corso si propone di presentare le sfide legate alla crescente affermazione, nel sistema mediatico, di un’informazione distorta e polarizzata, valutandone le conseguenze disastrose in ogni ambito della vita civile. L’attenzione è rivolta, in particolare, al complesso mondo della solidarietà sociale e della cooperazione allo sviluppo, la cui solidità e credibilità è minata da preoccupanti campagne di disinformazione.
Nella prima parte, dopo aver percorso le diverse forme di disinformazione (dalle fake news alla post truth, dalle teorie del complotto alla cyber propaganda) si indagherà l’emergere della cosiddetta «infodemia» e la crescente minaccia da questa costituita nei confronti dei meccanismi della democrazia: se ne metterà in risalto la dimensione sistemica e la molteplicità di fattori, da quelli economici a quelli tecnologici, nonché le azioni poste finora in campo dalla comunità internazionale.
La seconda parte è invece dedicata al fenomeno dei discorsi d’odio (hate speech), la conseguenza più vistosa, e talvolta la ragione stessa, della distorsione informativa: nel presentarne il carattere di vero e proprio nuovo fronte nella difesa dei diritti umani, saranno valorizzate esperienze virtuose di contrasto all’hate speech.
In una successiva terza parte si pone l’attenzione sulle cosiddette fake news e sulla diversità di modi in cui si manifestano nella società contemporanea, dalle radici storiche e dalle origini neurologiche fino alla tendenza, da parte degli algoritmi di intelligenza artificiale, ad amplificare le distorsioni cognitive: scopo di questa unità è quello di offrire strategie per preservare il più possibile uno spazio di difesa personale dalla disinformazione e agire nella sfera pubblica con strumenti di verifica (fact checking) e di correzione (debunking) dell’informazione distorta, pur nella consapevolezza dei limiti e degli aspetti problematici di tale strumentazione.
Nell’ultima parte, infine, si presenteranno le strategie a lungo termine che possano garantire una informazione davvero equa ed efficace: l’educazione ai media (media literacy), ovvero le azioni educative volte a incentivare un uso consapevole e sostenibile dei media digitali, e l’educazione ai dati (data literacy), ovvero la diffusione della capacità di leggere e interpretare correttamente i dati, in particolar modo quelli numerici e statistici. Concluderà il corso l’elaborazione collettiva, da parte dei partecipanti, di raccomandazioni e buone pratiche rivolte agli operatori del settore dell’informazione sociale.
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Introduzione al corso
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Materiali didattici
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Video Lezioni
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Conclusione del corso
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